Repubblica di Genova

CAFFA (o Kafa, Cafa, Kaffa - attuale Feodosia sul Mar Nero): Questa colonia fu ottenuta in feudo dal tartaro Mangu-kan intorno al 1265. Nel maggio 1308, a seguito di una aggressione, dopo 8 mesi di assedio, i genovesi, resisi conto dell'inutilità della resistenza, fuggirono per nave dopo aver dato alle fiamme la città. Ambasciatori mandati da Genova riuscirono ad avere dal successore Uzbek-kan l'autorizzazione di ricostruire la città, questa volta fortificata. Le norme per favorire il potenziamento di Caffa erano dettate dagli "Octo Sapientes super factis navigandi et maris majoris" costituiti nel 1314 e diventati nel 1341 l'"Officium Gazariae" che da Genova controllava e dirigeva tutta l'attività della colonia delegando ogni anno un console. I genovesi a Caffa batterono moneta tartara: aspri e follari di vari tipi, in un periodo di tempo limitato (1390-1453). Il 31 maggio 1475 una flotta turca, forte di 40000 uomini, si presentò davanti a Caffa: la resistenza fu brevissima (neppure una settimana) e i genovesi abbandonarono definitivamente la colonia.

"Dal punto di vista amministrativo Caffa dipendeva da Pera ed era governata da un console genovese facente le funzioni prima dei consoli, podestà e capitani del popolo della madrepatria, poi, nella sostanza, quelle dogali. Si può affermare senza timori che, tipologicamente, non vi fosse merce che non transitasse per il suo porto, non in ultimo gli schiavi (di cui Caffa divenne uno dei principali mercati). In quanto a investimento di capitali fu uno degli empori commerciali piú ricchi e vivaci del tardo medioevo europeo, con un declino che inizierà solo con la frammentazione politica dell'Asia Centrale e la conseguente crisi della sicurezza dei trasporti fra il Mar Nero e la Cina. In età genovese, come poi in seguito in quella turca ottomana, Caffa fu anche sede di zecca (fra crasellame)".

La storia di questa colonia riveste un grande interesse anche per la sua monetazione anche perchè, se è pur vero che essa è ristretta nel tempo (prima metà del XV secolo) ha la particolare caratteristica di fare riferimento sia all'autorità genovese con la raffigurazione del castello circondato dalla leggenda latina, sia all'autorità delle popolazioni tartare con la raffigurazione del "tamga" circondato dalla leggenda araba. Espressione di un tipo di amministrazione sorta dalla proficua convivenza di due popoli interessati ad una comune politica mercantile con la risultante di un reciproco vantaggio