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1 lira

NumismaticaStati italianiRivoluzione Francese e occupazioni francesi e NapoleonicheNapoleone I - Regno d'Italia
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1 lira (Moneta)
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DrittoVerso
NAPOLEONE IMPERATORE E RE testa nuda a destra. In basso, nel giro, data tra il segno di zecca e un lume ad olio / lettera identificativa della zecca1  REGNO D'ITALIA, stemma su padiglione coronato, con alabarde decussate ed aquila volta a sinistra ad ali spiegate. Lo stemma è compreso nel collare della Legion d'Onore. In basso, nel giro, 1.LIRA
Segno di Zecca per Bologna: B e ramoscello di quercia Segno di Zecca per Milano: M e melagrana Segno di Zecca per Venezia: V e un'ancora.

Le alabarde possono avere i puntali aguzzi, o sagomati.

Contorno: Stellette in incuso.
Nominale: 1 Lira
Materiale: Ag 900
Diametro: 23 mm
Massa: 5 g
Assi: alla francese
Anni Cod. Zecca Rarità Tiratura Immagini
18082  W-NAP/7-0 BolognaR139 996
18082  W-NAP/7-1 MilanoR492 661
1809 W-NAP/7-2 MilanoC339 233
18103 4  W-NAP/7-3 BolognaC336 512
18105  W-NAP/7-4 MilanoC495 411
1811 W-NAP/7-5 BolognaC306 170
1811 W-NAP/7-6 MilanoC1 184 496
1811 W-NAP/7-7 VeneziaR44 836
1812 W-NAP/7-8 BolognaC309 764
1812 W-NAP/7-9 MilanoC331 669
1812 W-NAP/7-10 VeneziaR89 208
1813 W-NAP/7-11 BolognaC217 539
1813 W-NAP/7-12 MilanoC227 426
18136  W-NAP/7-13 VeneziaC340 769
18144  W-NAP/7-14 MilanoC275 650
Totale:5 131 340 
1 La lampada ad olio è il simbolo adottato da Luigi Manfredi incisore e direttore di zecca a Milano, dove venivano approntati tutti i conii della monetazione del Regno d'Italia.
2 Stellette del bordo in rilievo.
3 Sia variante con stellette in rilievo che in incuso.
4 Di queste monete sono segnalate varianti nella legenda che riportano IMPERAPORE (1814) o IMPERARORE (1810). Di fatto l'esistenza di queste varianti è altamente dubbia, ed esistono contraffazioni piú o meno recenti.
5 Ne esiste una variante che riporta NATOLEONE. Lo stesso Napoleone nel Memoriale di S. Elena ricorda come avesse sospettato dell'incisore delle sue monete, Luigi Manfredini. Questi, lo stesso anno, venne allontanato dal Regno e non poté far ritorno che con la caduta del Bonaparte (Crippa).

Viceversa altri autori sostengono che l'esistenza di questi pezzi sia stata accuratamente celata dal Manfredini e resa pubblica solo dopo il 1821 escludendone quindi una finalità dispregiativa (Patrignani).

6 Esiste una variante con il segno di zecca V ribattuto su M.

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