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Viterbo

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Palazzo dei Papi

Palazzo dei Papi
La città di Viterbo ebbe origini etrusche e fu conquistata dai Romani nel IV secolo a.C. che sfruttarono per secoli le potenziali qualità delle sue acque termali concentrate nel suo territorio con numerose sorgenti. Subí invasioni da parte dei Goti e dei Bizantini e fu sottomessa nell'VIII secolo dai Longobardi •

Agli inizi del XI secolo iniziò il suo periodo di espansione e di splendore che la porterà ad essere protagonista nel medioevo in tutta l'area dell' Alto Lazio. Fra il XII e XIII secolo la città fu a piú riprese sede pontificia ed ebbe una parte rilevante nei contrasti fra il Papato e il popolo romano e fra il Papato e l'Impero. Sono poche le città, dopo Roma, che possono essere definite sedi pontificie per eccellenza e Viterbo è una di queste. La Città di Papi pertanto, con il suo bellissimo palazzo dei Papi, uno dei piú rilevanti monumenti dell'architettura medievale •

Quarantanove furono i pontefici che per un millennio varcarono le sue porte compreso sei Antipapi. Si può affermare, quindi, che la storia della Chiesa è primariamente legata a Roma ma nulla togliendo all'importanza che hanno avuto i soggiorni, anche non brevi, dei Pontefici "extra Urbem", numerosi in passato. Inizialmente Viterbo era antagonista di Roma, in quanto i due Comuni aspiravano ad espandersi nello stesso territorio. Fu a piú riprese guelfa e ghibellina in base alla buona sorte o le disgrazie dei Papi e degli Imperatori al momento •

Nel 1240 Federico II, dopo aver occupato i territori lombardi, ottenne giuramento di fedeltà dalle Autorità viterbesi e vi si fermò per un breve soggiorno, proclamandola Aula Imperiale e concedendole il diritto di battere moneta. La zecca non approfittò subito del privilegio e si ritiene, come evidenziano alcuni documenti scritti, che iniziò a coniare moneta dal 1257 con il periodo della monetazione autonoma (1257-1268) che portò alla battitura di un grosso in argento e di un denaro in mistura (viterbino minuto o denaro viterbese). Di seguito (?) (probabilmente dovrebbe trattarsi della prima monetazione prodotta in Viterbo) troviamo le monete coniate per volontà di Pietro III Di Vico (1244-1262). Con il primo Conclave della storia dei Papi (1268-1271) si coniano le prime monete di Sede Vacante. Benedetto XI (1303-1304) fu il primo Papa ad utilizzare la zecca di Viterbo con titolatura emittente e fa coniare un denaro in mistura. Con bolognini e quattrini, Francesco Di Vico fa battere moneta dal 1375 al 1387. Con Urbano VI (1378-1389) e Clemente VII (1378-1394) rispettivamente Papa ed Antipapa la zecca produce denari e quattrini •

Dopo quasi un secolo l'officina torna in attività con la coniazione di nuove monete ed Autorità emittenti diverse: il grosso papale, il bolognino, il quattrino ed il picciolo a nome di Sisto IV (1471-1484). Con Giulio II (1503-1513) la zecca conia quattrini e piccioli che portano nel campo del rovescio le iniziali D.V.(Di Viterbo). Leone X (1513-1521) farà coniare a suo nome un quattrino •

Per lunghissimi anni la zecca della città non conierà moneta fino a Pio VI (1775-1799) il quale concesse alle zecche delle Provincie, tra cui Viterbo, il privilegio di coniare il Sampietrino, la Madonnina e il mezzo Baiocco. Il CNI conferma ancora l'esistenza della zecca viterbese nel 1799 perché le attribuisce il conio della Madonnina da tre baiocchi con l'iconografia dell'incendio di Ronciglione da parte dei giacobini francesi. Nel recente studio di R. Bruni, tuttavia, il conio di questa moneta è attribuito alla zecca di Ronciglione durante la I Repubblica Romana •


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Riferimenti

  1. AA. VV., Corpus Nummorum Italicorum (CNI) Vol. XIV (Umbria e Lazio), 1932
  2. AA.VV. A CURA DI LUCIA TRAVAINI, Le zecche Italiane fino all'Unità, Roma 2011
  3. BERMAN A., Papal Coins, South Salem 1991
  4. BIAGGI E., Monete e Zecche Medievali Italiane, Montenegro 1992
  5. CINAGLI A., Le monete de' papi descritte in tavole sinottiche, Fermo 1848
  6. GUGLIELMI MARCO, Il Viterbino, Cassa Rurale Artigiana Viterbo 1993
  7. MARTINORI E., Della moneta paparina del Patrimonio di S.Pietro, Milano 1910
  8. MUNTONI F., Le Monete dei Papi e degli Stati Pontifici, Roma 1972-1974
  9. ROVELLI A., Patrimonim Beati Petri. Emissione e circolazione nel Lazio settentrionale (XI-XIV sec.), W.R. Day jr. Alderet
  10. SERAFINI C., Le monete e le bolle plumbee pontificie nel Medagliere Vaticano, Milano 1913
  11. SISSIA A., GIARANTE A., Pietro III di Vico e la zecca di Viterbo nel XIII secolo, Panorama Numismatico n.269, NOMISMA S.P.A., (R.S.M.)

Ultima modifica: mardi 28 février 2012 alle ore 11:22, adolfos
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