Pio VI (1775-1799)
Zecca di Viterbo
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La zecca di Viterbo fu tra le prime zecche provinciali ad essere aperte durante il periodo finale del pontificato di Pio VI, venne infatti autorizzata con chirografo del 25 gennaio 1796, con appalto concesso a Giuseppe Zelli Pazzaglia.
Con millesimo 1796 furono battuti solamente sampietrini, mentre l'anno successivo mezzi baiocchi, sampietrini (normali e ridotti) e madonnine.
A seguito del decreto di chiusura generale delle zecche del 27 novembre 1797 vennero restituiti alla zecca di Roma 50 pili (coni) di madonnine, sampietrini e mezzi baiocchi.
Durante la Repubblica Romana, la zecca rimase attiva per la coniazione di monete in rame da 1 e 2 baiocchi, sotto la gestione dell’Amministrazione dipartimentale.
Le operazioni di coniazione proseguirono anche l'anno seguente, fino alla chiusura dell’officina viterbese ed il seguente trasferimento delle attrezzature a Ronciglione.
Bibliografia specifica:
Bruni, Catalogo della raccolta numismatica Don Giovanni Carboni (Museo dei Bronzi Dorati e della Città di Pergola - 2007
Indice
Numismatica → Stati italiani → Stati preunitari → Stato Pontificio → Pio VI (1775-1799) → Zecca di ViterboPer Moneta
12 monete per 3 tipi: colpo d'occhio, riepilogo, ultime immagini, ultime modifiche, ultimi passaggi inseritiPer Zecca
Viterbo |
Per Anno
1700 | ||||||||||||||
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1796 | 1797 |
Ultimo utente iscritto Steve68, Wednesday 6 November 2024 alle ore 01:33
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