Denaro
(Moneta) |
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| Dritto | Verso |
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✠•DEARITIO•
Nel campo croce patente entro cerchio liscato.
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✠•S•DONATVS•
Nel campo il Santo nimbato, barbuto, mi-trato in paramenti, stante a mezzo busto, benedicente con la destra, mentre tiene un pastorale nella sinistra
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Il denaro piccolo compare nella produzione aretina in seguito all'esigenza di possedere un divisionale rispetto al grosso. Nel denaro si ripropongono le solite raffigurazioni del grosso, come accade anche per Firenze, con la solita impostazione dei denari di Massa Marittima e Volterra.
La prima citazione del denaro aretino è datata 1258, la sua produzione continuò sino ai primi decenni del Trecento
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Materiale: mistura
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Diametro:
16 mm indicativo
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Massa: 0,5-0,6 g
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Anni
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Cod.
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Zecca
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Note
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Riferimenti
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Rarità
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Immagini |
II metà XII sec.1 | W-AR3/2-5 | Arezzo | GRUPPO B | Nassar 2017, g.B, p. 31 - Vanni 1997, 4 | R | |
II metà XII sec.2 | W-AR3/2-6 | Arezzo | GRUPPO C | Nassar 2017, g.C, p.32 - Vanni 1997, 15 - CNI 32 - MIR 7 | R2 | |
fine XIII - inizio XIV sec.3 | W-AR3/2-2 | Arezzo | GRUPPO D | Nassar 2017, g.D, pp.32-33 - Vanni 1997, 13 | C | |
fine XIII - inizio XIV sec.4 | W-AR3/2-3 | Arezzo | GRUPPO F | Nassar 2017, g.F, p.34 - Vanni 1997, 1 | C | |
fine XIII - inizio XIV sec.5 | W-AR3/2-4 | Cortona (?) | GRUPPO E | Nassar 2017, g.E, p.32 - Vanni 1997, 32 | C | |
inizio XIV sec.6 | W-AR3/2-7 | Arezzo | GRUPPO G | Nassar 2017, g.G, p.35 - Vanni 1997, 18 | R2 | |
inizio XIV sec.7 | W-AR3/2-8 | Arezzo | GRUPPO H | Nassar 2017, g.H, p.35 - Vanni 1997, 107 | R | |
1258 ca. - II metà XII sec.8 | W-AR3/2-1 | Arezzo | GRUPPO A | Nassar 2017, gruppo A, p.30 - Vanni 1997, 4 | R | |
1 |
La croce ancora formata da quattro elementi cuneiformi e accentuatamente allargati all’esterno. L’epigrafia e l’iconografia sono ancora estremamente curate. |
2 |
al D/ la leggenda ✠DEARITIO, al R/ ✠•S•DONATVS• • Il santo è baffuto ma imberbe, con il volto tondeggiante, ed il corpo stondato. |
3 |
al D/ la leggenda è ✠•DEARITIO• ; al R/ ✠S’DONATVS • L’epigrafia diviene piú complessa ed elaborata, mentre il santo è come nei gruppi A e B ma piú approssimato. Le lettere in leggenda assumono una conformazione diversa, che si nota in particolar modo sulle S. |
4 |
Al D/ ✠•DEARITIO• ; al R/ ✠:S’DONATVS: • La moneta è fortemente svilita nel titolo e nella cura della coniazione, la cui mancanza emerge anche dalla forma approssimativa del tondello e dal colore ormai bruno. La composizione del Santo è accennata mediante l’uso di tratti semplici. |
5 |
c. prec. ma al R/ la leggenda è ✠S’DONATVS • la barba ed i baffi del Santo si allungano. Nella leggenda del dritto compaiono due crescenti accompagnati da un bisante ciascuno. Stahl, nel 1988, pubblicò sulla RIN un articolo inerente un importante tesoretto composto in prevalenza da questa tipologia di denari nel quale ipotizzava che questa tipologia fosse stata battuta presso Cortona, come dimostrerebbero alcuni atti cortonesi dal 1272 al 1276 nei quali sono espresse cifre nella valuta di «denariorum blancorum aretinorum qui volgo dicuntur cortonenses» |
6 |
Al D/ ✠•DE//AR//IT//IO (Nel campo croce patente secante il cerchio liscato). al R/ ✠:S’•DONATVS (Nel campo il Santo nimbato, barbuto, mi-trato in paramenti, stante a mezzo busto, benedicente con la destra, mentre tiene un pastorale nella sinistra. Taglia il cerchio e la leggenda con la testa) |
7 |
Al D/ ✠•DЄ//AR//IT//IO (Nel campo croce patente secante il cerchio liscato) ; al R/ ✠PP. S D//NATVS’ (Nel campo il Santo nimbato e mitrato in pa-ramenti, stante, benedicente con la destra, mentre tiene un pastorale nella sinistra. Ta-glia il cerchio e la leggenda con la testa e con i piedi) |
8 |
figura del Santo dettagliata e curata, il volto ha baffetti brevi e scomposti, occhi dimensionati e tondeggianti, la barba corta. la mitria è ornata di sferette, mentre il paramento è contraddistinto da sette crocette lungo il pallio, analogamente ai grossi del gruppo F. La croce, al dritto, è composta da quattro punzoni sottili, le cui terminazioni sono lavorate a bulino. Le lettere ripropongono uno stile classicamente arcaico, seppure evoluto rispetto ai grossi piú primitivi |
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