Pio VI (1775-1799)

Montalto (AP) - veduta panoramica.

Dopo oltre due secoli dalla chiusura della zecca di Montalto nel 1591,ed al fine di porre rimedio alla carenza di circolante minuto per i piccoli commerci, anche la cittadina marchigiana ottenne l’autorizzazione alla riapertura dell’officina monetaria, per la battitura di moneta in rame. L’ “istrumento” del 13 giugno 1797 assegna l’appalto a Pietro Pascucci Quattrini.

Il successivo 8 luglio 1797 giunge l’autorizzazione per l'apertura di una ulteriore officina per la coniazione di muraiole di mistura, affidata Guido Stefano Pelagallo, che non entrò mai in funzione.

Infatti si ha notizia unicamente di emissioni di madonnine e sampietrini, per una somma complessiva di oltre 20 mila scudi.

Da sottolineare come, nonostante l’apertura della zecca sia posteriore alla riduzione del taglio per le monete in rame del 15 maggio 1797, i sampietrini coniati a Montalto risultano essere sia di peso normale che ridotto, coniati utilizzando i medesimi coni.