Repubblica Genovese

Bonifacio con la bandiera genovese

Bonifacio si trova all'estremo sud della Corsica.

I genovesi conquistarono la città di Bonifacio nel 1187 e da quel momento divenne "la sentinella avanzata di Genova nel Tirreno e parte integrante del territorio statale. A differenza della politica adottata in tutte le altre colonie, in questo caso si passò dalla fase coloniale a quella di estensione del territorio metropolitano.

Solo in due occasioni, in quasi 600 anni,  Genova rischiò di perdere la sua colonia da parte di potenze straniere: nel 1420 e nel 1533. La prima volta fu quando, nel tentetivo di conquistare l'isola Alfonso V d'Aragona, che aveva già invaso il territorio, fu affrontato dal doge Tomaso di Campofregoso che, invocato dai bonifaciani, armò con soldi propri (impegnando anche i gioielli di famiglia) una flotta e la mandò in soccorso. I genovesi, sabotando il blocco nemico nuotando nudi, nella notte di Natale, in quelle gelide acque, riuscirono a bruciare le navi nemiche e le costrinsero al ritiro. La seconda quando 7000 uomini del corpo d'invasione Francese furono respinti dai 500 mercenari Corsi che combattevano per la Repubblica di Genova. Ma bisogna aggiungere che ebbe un'infinità di contrasti con gli indipendentisti.

Il 25 maggio 1768 Genova, sfinita dai continui conflitti con gli eterni ribelli, diede in vendita la Corsica alla Francia che avrebbe dovuto sedare la rivolta e, a richiesta della Repubblica, restituire la sovranità dell'isola a condizione di avere il rimborso di tutte le spese sostenute. Questo trattato, fatto all'insaputa degli isolani, fece infuriare ancora di piú gli indipendentisti che si prepararono ad una estrema opposizione alle truppe francesi. Pasquale Paoli fu l'anima della guerra d'indipendenza e Carlo Buonaparte, il padre del grande Napoleone, ne fu il collaboratore piú ardente, ma la lotta era impari e il 9 maggio 1769 segnò la definitiva sconfitta ed il loro passaggio alla dipendenza della Francia.