Francesco I

Morto Ferdinando I, salí al trono il figlio quarantottenne Francesco che per ben due volte fu al capo del regno come Vicario (nel 1812 a Palermo e nel 1820 a Napoli). Molti sudditi, soprattutto i liberali, riposero in lui molta fiducia, ma a loro discapito il neo re continuò con la politica assolutistica del padre.

Come prima cosa cacciò le truppe austriache dalla capitale, la loro occupazione costò caro al Regno delle Due Sicilie: ottantacinque milioni di ducati.

Dal 1801 al 1827 (nei vari periodi) le province delle Due Sicilie dovettero sostenere l'ingente spesa di centocinquantasette milioni di ducati per mantenere le milizie straniere. Né la spesa era solo quella, dovendosi curare del mantenimento degli Svizzeri (che sostituirono le truppe austriache) con spese di cinquecentosessantamila ducati annui, non contando il milione e settecentonovantaduemila ducati sborsati per il primo ordinamento.

Avendo tutte queste spese, unite alla dissipazione del re e dei governanti, le casse del regno divennero anemiche e quindi fu necessario ricorrere a nuovi aggravi fiscali che portarono alle entrate dello stato un aumento di due milioni e ottocentosettantamila ducati.

Ma l'imposizione dei nuovi balzelli, da cui tuttavia non si ricavava il necessario per coprire il disavanzo, se accresceva gli introiti faceva anche aumentare il malcontento nella popolazione, e un nuovo vivo desiderio di ribellione nelle sette ancora vegete ed operanti, alle quali si deve il moto scoppiato nel 1828 nel Cilento (repressa nel sangue).

Dopo due anni, nel 1830, Francesco morí dopo aver affrontato un viaggio alla volta di Madrid dove accompagnò la figlia (che avrebbe sposato Ferdinando VII di Spagna).