Pagani P.P. 722 - 726 - 730 - 733 Non piú di 5 serie conosciute, di cui 2 al Museo della Zecca. Queste monete prova con leggenda ITALIA hanno avuto origine da decreti-legge luogotenenziali, il n. 151 del 25 giugno 1944 e il n. 419 dell'8 maggio 1946, firmati dall'allora luogotenente generale del Regno Umberto di Savoia Principe di Piemonte, in seguito Umberto II, ultimo re d'Italia (9 maggio - 13 giugno 1946). Secondo l'art. 1 del destral. n. 419 la Regia Zecca era autorizzata a fabbricare e ad emettere, in sostituzione delle monete di acmonital e di bronzo, monete metalliche di nuovo conio, da lire 10, 5, 2, 1.
L'art. 2 prevedeva successivi decreti luogotenenziali per determinare i contingenti e le caratteristiche delle nuove monete, ma il referendum popolare del 2 giugno favorevole alla Repubblica impedí ulteriori interventi a nome di Umberto di Savoia, sia come Luogotenente sia come Re. I modelli di queste prime prove furono curati dallo scultore Romagnoli (e realizzati dall'incisore capo della zecca Giampaoli), il quale, in attesa dell'esito del referendum del 2 giugno 1946, si limitò ad incidere la semplice leggenda ITALIA, senza alcun riferimento al Regno o alla Repubblica. Anche se furono approntate durante il brevissimo regno di Umberto II, questa serie di grande rarità viene collegata alla monetazione della Repubblica per una logica continuità: infatti queste 4 prove verranno riprese con leggere modifiche per effettuare la prima emissione ufficiale della Repubblica Italiana (con decreto n. 298 del 6 settembre 1946 che richiamava i due precedenti decreti luogotenenziali del Regno). |