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Pio VI (1775-1799)

Zecca di Perugia

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Veduta della città di Perugia

Veduta della città di Perugia

Dopo che la zecca venne chiusa nel XVI secolo, Perugia ottenne l’autorizzazione alla riapertura per coniare moneta in rame il 23 febbraio 1795; l’officina venne data in appalto al conte Ludovico Oddi, in seguito giunse anche l’autorizzazione per le coniazioni in mistura, il 22 dicembre 1796.

Con la pubblicazione dell'ordine di chiusura delle zecche provinciali di fine novembre 1797, anche Perugia cessò ogni attività, contrariamente a quanto previsto dal contratto di appalto i conii non furono però restituiti alla zecca centrale romana.

Perugia fu la piú attiva tra le zecche provinciali, arrivando a coniare per un controvalore totale superiore ai 385 mila scudi. Vennero coniati in rame madonnine, sampietrin, pezzi da baiocchi due e uno, mezzi baiocchi; ed in mistura muraiole da otto, sei e quattro baiocchi.

Il 4 febbraio 1798 le truppe francesi occuparono la città ed il relativo territorio che, dopo il 15 febbraio confluí nella Repubblica Romana.

In questo periodo la zecca continuò a coniare madonnine con i vecchi conii pontifici mediante ribattitura di sampietrini prelevati sul mercato, sebbene l’autorizzazione a riprendere le coniazioni arrivò unicamente il 27 giugno 1798.

Scoperte le operazioni fraudolente presso le zecche di Perugina e Fermo, il 9 luglio viene disposto il sequestro dei coni di madonnine e sampietrini e la conseguente chiusura delle zecche.

Sul finire del 1798, con l'occupazione di Roma da parte delle truppe napoletane, Perugia divenne sede del Governo Repubblicano.

Dal gennaio al maggio 1799, la zecca di Perugina rimane attiva per la coniazione di madonnine da tre baiocchi. Nell'estate 1799 venne avviata la battitura di moneta di mistura da 60 baiocchi e 25 baiocchi.

A fine agosto Perugia venne occupata dalla truppe austriache che istituirono una Reggenza Provvisoria. Anche durante questo periodo furono emesse madonnine utilizzando i pezzi repubblicani di cui era iniziato il ritiro.

La zecca cessò di operare in conseguenza dell'ordine emanato dal Commissario Imperiale de Cavalar nel novembre 1799.

 

Bibliografia specifica:

Bruni, Le monete della Repubblica Romana e dei Governi Provvisori – 2005

Bruni, Catalogo della raccolta numismatica Don Giovanni Carboni (Museo dei Bronzi Dorati e della Città di Pergola) - 2007


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