Vescovo Nicolò Maltraversi

Il Vescovo Nicolò Maltraversi (1230 - 1243) rappresentò per Reggio la figura del principe lungimirante ed intraprendente. Comprese che l'evoluzione politica ed economica della città era condizionata dalla necessità di facilitare gli scambi ed i pagamenti e quindi dalla diffusione a piú ampi strati della società dell'uso della monete. A quei tempi a Reggio erano in uso monete estere ed in particolare sino citati i "grossi zenoini" di cui è ignota l'origine. Disporre di un moneta propria, paragonabile per qualità e peso, a quelle in uso nelle città vicine, Parma, Bologna, Ferrara, significava snellire gli scambi, i pagamenti, le riscossioni delle imposte. Per tali motivi il vecovo Maltraversi chiese all'Imperatore Federico II la concessione per l'istituzione di una zecca cittadina. Concessione che arrivò l'11 settembre del 1232. La zecca venne data in gestione a Pietro Millemezzi di Milano che, reperita manodopera già esperta in altre città, allestí la zecca cittadina. Si decise di produrre due tipi di monete conformi ai tipi in uso nelle città limitrofe: il "picciolo" in mistura; il "grosso" in puro argento di un valore pari a 12 volte quello del picciolo.