Banca Nazionale

La BANCA NAZIONALE NEL REGNO D'ITALIA è la denominazione che assume nel 1861 la Banca Nazionale degli Stati Sardi che ingloba sia la Banca di Parma e la Banca delle Quattro legazioni, inoltre era presente anche la Banca Nazionale Toscana e l'anno successivo nacque la Banca Toscana di Credito. Ambedue, furono autorizzate dallo Stato, ad emettere banconote. L'attività principale della BANCA NAZIONALE e dei piú piccoli istituti di emissione regionali, era di raccogliere depositi, emettere titoli, effettuare anticipazioni e scontare le tratte che venivano presentate dai banchieri e dalle piccole banche locali o da imprese importanti, nonché, fissando il tassi di questo sconto, di influenzare il costo del denaro in generale. La diffusione delle sedi della BANCA NAZIONALE contribuí a rafforzare significativamente il sistema bancario volto a sostenere le imprese, già presente a Genova, Milano, Torino, Firenze e Livorno, ma piuttosto debolmente articolato in molte città italiane. Negli anni successivi altri due istituti bancari ottengono l'autorizzazione ad emettere banconote; per la precisione, nel 1866 il Banco di Napoli e l'anno dopo anche il Banco di Sicilia. Infine, nel 1870, tre anni dopo, la vecchia Banca Romana, ottenendo anch'essa dallo Stato il permesso di emissione, prende il nome di Banca dello Stato Pontificio.

Il primo bilgietto emesso dalla B.N.R. fu il 10 lire Provvisorio del 1866, stampato dall'Officina Carte Valori di Torino e le sue produzioni si protrasserofino al 1896, quando era già nata la Banca d'Italia.