Lira (Moneta) | ||||
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Nel 1592 i Domenicani bolognesi, nonostante il loro convento fosse indebitato di 1700 lire e le rendite non bastassero piú per mantenere i religiosi, per soccorrere i piú bisognosi fecero battere monete con il ricavato della vendita di alcuni immobili e terreni e con l’oro e l’argento ottenuti dalla fusione di arredi sacri. “La denominazione di queste monete e l’opinione sulla stessa esistenza di alcune di esse – precisa Traina – sono molto controverse”. Michele Chimienti, nel suo “Monete della zecca di Bologna” pubblicato nel 2009 ha finalmente fatto chiarezza classificando i 10 ducati come probabili riconi del XVIII secolo, la stessa moneta in rame sempre come riconiata nel ‘700, segnalando perfino dei falsi antichi dorati e considerando, come originale e certa, la sola lira in argento. Anche di questa, tuttavia, esistono esemplari settecenteschi che, scrive lo studioso “si riconoscono per la freschezza del conio, non avendo mai circolato, e per il tondello ritagliato meccanicamente e quindi perfettamente rotondo”. La loro produzione potrebbe risalire al 1729, a ricordo del bicentenario della grande carestia. | ||||
Materiale: Ag | ||||
Anni | Cod. | Zecca | Riferimenti | Immagini |
1529 | W-BO1523/6-1 | Bologna | 24 Munt. 106 Chimienti 285 |
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