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Ferrante II Gonzaga

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Ferrante II Gonzaga

Ferrante II Gonzaga
FERRANTE II GONZAGA (1575 - 1630) Alla morte di Cesare I la reggenza dello stato venne assunta dalla vedova Camilla Borromeo che, assistita da Guglielmo Gonzaga, duca di Mantova e dal fratello cardinale Carlo Borromeo, governò fino al 1579, anno in cui Ferrante II, al compimento del sedicesimo anno, assunse direttamente il potere. Nel 1587 Ferrante II sposò Vittoria Doria che gli diede undici figli, tra i quali il primogenito Cesare II. Nel 1599 venne insignito dell'onoreficienza del Toson d'oro per aver accompagnato in Spagna l'arciduchessa d'Austria Margherita, promessa sposa al re Filippo III. Nel 1621 Guastalla venne elevata con diploma imperiale da Contea a Ducato. Nel 1624, in virtú delle qualità e dello zelo con cui il duca di Guastalla aveva servito l'imperatore, Ferrante II fu nominato, come già il nonno Ferrante I, commissario imperiale in Italia, ruolo di primo piano nella politica italiana. Nel 1626, con la morte di Ferdinando Gonzaga, duca di Mantova, a cui era succeduto il fratello Vincenzo II, in vista di un imminente problema di successione per la salute molto cagionevole di quest'ultimo, si aprí un periodo particolarmente turbolento. I due pretendenti alla successione, Carlo Gonzaga duca di Nevers e Ferrante II Gonzaga duca di Guastalla, iniziarono le rispettive manovre per assicurarsi posizioni di vantaggio rispetto al contendente. La questione ovviamente vedeva coinvolti come grandi sostenitori le super potenze del tempo: la Francia a favore di Carlo Gonzaga; Spagna ed Impero a favore di Ferrante II. Alla morte di Vincenzo II, avvenuta il 26 dicembre del 1627, Carlo Gonzaga-Nevers si precipitò a Mantova e, per rinforzare la propria posizione, strappò dal convento e sposò Maria, figlia del duca Francesco IV. Ferrante II duca di Guastalla da parte sua inviò il figlio Cesare alla corte imperiale ed un ambasciatore alla corte di Madrid perché reclamassero le sue ragioni. L'intervento dei francesi nel Monferrato fece precipitare la situazione. L'esercito imperiale intervenne, ponendo sotto assedio Mantova ed imperversando negli stati di Bozzolo, Mirandola, Novellara, Correggio, Guastalla e Carpi. Il 18 luglio del 1630 Mantova cadde in mano agli imperiali e venne saccheggiata. Le vicende belliche sembravano volgere a favore del duca di Guastalla ma la peste imperversava in tutta la valle padana ed anche Ferrante II Gonzaga ne venne colpito e ne morí il 5 agosto del 1630.

La monetazione di Ferrante II è imponente sia per quantità che per qualità e si distribuisce in un ampio arco temporale di ben 55 anni: dal 1575 al 1630. Da una suddivisione in tre principali periodi operata dall'Affò (1596-1599 stemma senza il toson doro; 1599-1621 comparsa del toson doro su busti e stemmi e dei titoli di comes e dominus; 1621-1630 comparsa del titolo di dux guastallae) si è passati ai due periodi identificati dal CNI per giungere ai sette periodi identificati dal Bellesia. Fra gli incisori che lavorarono per la zecca di Guastalla si possono identificare Andrea Cavalli, Gaspare Molo e, nel corso della gestione dei fratelli Xell, il Bellesia ipotizza l'opera di Michelangelo Spiga. Nella prima fase, dal 1575 al 1580, il Bellesia ipotizza la continuazione dell'attività di Geminiano Magnavacca già zecchiere sotto Cesare I e condannato a morte nel 1580 perché falsificatore di monete presso la zecca di Correggio.


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Riferimenti

  1. AA.VV., Monete e medaglie di Mantova e dei Gonzaga-la collezione della B.A.M., Electa 1996/2002
  2. AA.VV. A CURA DI LUCIA TRAVAINI, Le zecche Italiane fino all'Unità, Roma 2011
  3. BELLESIA LORENZO, Ricerche su zecche emiliane 1 Guastalla, Numismatica Grigoli Suzzara, 1995
  4. BIGNOTTI LORENZO, Le zecche dei rami minori gonzagheschi, Numismatica Grigoli Suzzara, 1989
  5. MAGNAGUTI ALESSANDRO, Ex nummis historia, vol VIII - I Gonzaga nelle loro monete e nelle loro medaglie, Roma, 1961
  6. VARESI A., Monete Italiane Regionali - Emilia, Pavia 1998

Ultima modifica: mercoledì 20 luglio 2011 alle ore 20:03, Paolino67
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